Relusso gastro esofageo
Bentornati, sono la Dott.ssa Anna e vorrei parlare con voi del reflusso gastro esofageo e dei fastidi ad esso correlati.
- da cosa è causato, il reflusso gastro esofageo
- fattori predisponenti del reflusso
- come si manifesta il reflusso e con quali sintomi
- come possiamo modificare il nostro stile di vita per eliminare o ridurre questo fastidioso disturbo.
Infine parliamo anche dei rimedi fitoterapici e farmacologici più utilizzati per contrastarlo.
La malattia da reflusso gastro esofageo è causata dal reflusso di acido e pepsina (un enzima presente nello stomaco che serve alla digestione delle proteine contenute nel cibo che ingeriamo) dallo stomaco all’esofago che scatena risposte infiammatorie nella parete dell’esofago, arrivando a causare fragilità tessutale, erosione e ulcerazioni.
Infatti l’epitelio dell’esofago resiste alle abrasioni da cibo, ma è sensibile agli acidi.
La causa più comune di reflusso gastro-esofageo è il rilassamento transitorio dello sfintere esofageo inferiore, che quindi non riesce ad impedire il ritorno del contenuto acido dallo stomaco all’esofago.
Questo rilassamento può essere dato da una distensione della parete gastrica secondaria a gas o a cibo, da stress, aumento improvviso della pressione intra-addominale come durante uno sforzo (sollevamento di un peso) o un colpo di tosse. Tra le altre condizioni che riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore o aumentano la pressione addominale contribuendo alla MRGE vi sono il consumo di alcol, il fumo, l’obesità, alcuni farmaci, la gravidanza, l’ernia iatale, lo svuotamento gastrico ritardato e l’aumento del volume gastrico.
La MRGE è più comune negli individui di età superiore ai 40 anni, ma può presentarsi anche nei neonati e nei bambini. I sintomi clinici più frequenti sono pirosi (bruciore o dolore), disfagia (difficoltà a deglutire) e rigurgito dei contenuti gastrici acidi, tosse cronica, attacchi di asma e laringite. Possono accedere anche episodi di intenso dolore toracico, scambiati persino per attacchi cardiaci.
La prima cosa da fare è sicuramente modificare lo stile di vita e le abitudini alimentari: smettere di fumare e perdere peso, evitare di coricarsi subito dopo aver mangiato, ma attendere almeno un paio d’ore, ridurre o se possibile evitare i cibi che richiedono tempi lunghi di digestione, tipo cibi ricchi di grassi, o cucinati con metodiche che li rendono più difficoltosi da digerire (fritti, arrosti, brasati). Sconsigliati anche il caffè, il cioccolato, la menta, i cibi acidi (agrumi o pomodori). Può essere utile (con me ad esempio ha funzionato) mettere un guanciale sotto il materasso in modo da tenere leggermente sollevato il busto quando si dorme, per impedire la risalita del succo gastrico.
Se tutto questo non fosse sufficiente si può ricorre alla terapia, naturale o farmacologica.
Gli inibitori di pompa protonica, i farmaci che sono spesso chiamati anche “protettori dello stomaco” sono i farmaci più utilizzati in monoterapia; talvolta vengono affiancati da procinetici e antiacidi.
Tra i rimedi fitoterapici i più validi sono gli alginati (presenti anche in molte specialità farmaceutiche) che formano nello stomaco un gel galleggiante in prossimità dello sfintere esofageo inferiore, costituendo quindi una barriera meccanica, l’Althea officinalis, una pianta della famiglia della Malva, le cui radici contengono mucillaggini ad azione antiinfiammatoria, antiacida e protettiva, l’Aloe, dalle cui foglie si estrae un gel con proprietà antiinfiammatorie e cicatrizzanti, e Liquirizia, le cui radici contengono glicirrizina che manifesta azione citoprotettiva, antiinfiammatoria e cicatrizzante sulla mucosa gastrica e duodenale, sia per contatto diretto con le lesioni, sia per stimolazione della produzione di muco da parte delle cellule della parete gastrica.
A questo link potete trovare i miei consigli per curare il disturbo da reflusso gastro esofageo.
Vi saluto e vi ricordo come sempre che "La salute è il primo dovere della vita."
Ciao!
Dott.ssa Anna